Prima di leggere questo articolo, se non sai BENE (BENE) cos’è e come funziona un compressore, ti consiglio di recuperare la GUIDA GALATTICA AL COMPRESSORE!

Se invece i compressori te li mangi a colazione (sconsigliamo vivamente l’assunzione di più di un compressore al mattino), allora va pure avanti con la nostra benedizione, a tuo rischio e pericolo, a capire quale compressore può fare al caso tuo, quali sono alcuni dei modelli più comuni e soprattutto come suonano!

In questo articolo trovi:

  1. Che tipi di compressore esistono
  2. Come scegliere il compressore giusto
  3. Conclusioni

 

  1. Che tipi di compressore esistono

Ne esistono tanti (TANTI, sul serio, troppi) tipi di compressore. I tipi si differenziano in base al modo con cui attenuano il segnale, ovvero al loro circuito di amplificazione.

Per semplificare molto, eccoti uno schema generico di come è fatto un compressore:

 

 

Il segnale in input entra in un amplificatore che si occuperà di gestirne il volume in maniera automatica. Lo stesso segnale viene però anche mandato ad un “detector” che si occuperà di rilevare se, quando e di quanto la threshold viene superata, per comunicarlo all’amplificatore che metterà in atto l’attenuazione secondo attack e release.

I tipi principali e più comuni di compressore (quindi dei loro circuiti di amplificazione) sono:

 

  • VALVOLARI: anche detti “vari-mu” (cioè la ratio, non presente sul pannello, varia a seconda del segnale in input!), sfruttano delle valvole per amplificare e attenuare il segnale in entrata. Questo risulta in una compressione generalmente più graduale, sporca (saturante) e meno precisa e veloce. Solitamente non hanno tempi di attack e release, né controllo per la threshold che invece è “intrinseca” al circuito valvolare. Il superamento o meno della threshold sarà determinato dal volume di input!

 

  • OPTO: il termine si riferisce in realtà al modo in cui funziona il detector del compressore, NON la sua amplificazione. Negli opto il detector è appunto costituito da una cellula fotosensibile che reagisce alla luce di un piccolo led acceso e spento dal segnale in input. Questo circuito impiega un po’ di tempo per rilevare i suoni e dire al compressore di attivarsi, rendendo la compressione lenta (non avremo mai un attacco istantaneo) e generalmente più morbida e musicale.

 

  • FET: più moderni dei valvolari, sfruttano dei transistor ad effetto di campo (FET appunto) per attenuare il segnale in entrata. Questo risulta in una compressione molto più precisa e veloce e in alcuni casi anche più trasparente. Anche qui, come nei vari-mu,  solitamente non abbiamo un controllo di threshold, che verrà superata giocando con il controllo di input. Al contrario abbiamo quasi sempre il controllo di ratio e i tempi di attack e release.

 

  • VCA: l’hardware più moderno, che sfrutta circuiti di amplificazione controllati in tensione (Voltage Controlled Amplifier) per attenuare il segnale in entrata. Offre i tempi di attack e release più veloci e precisi, dando massima precisione sull’intervento di compressione. Sono solitamente presenti tutti i controlli possibili sul pannello.

 

  • DIGITALI: quelli “puri”, essendo totalmente digitali, possono arrivare alla massima precisione e trasparenza possibile. Dall’altro lato possiamo avere emulazioni (virtual analog) dei comportamenti sopra citati in maniera estremamente fedele agli originali.

 

  1. Come scegliere il compressore giusto

 

Per questa sezione preferisco darti semplicemente degli esempi pratici per farti un’idea che possa ispirarti nella scelta dei colori che preferisci per il tuo mix.

Sentirai, per ogni compressore scelto, il trattamento su una batteria e su una voce per farti un’idea migliore, fai i tuoi esperimenti con i plugin che trovi linkati qui sotto!

 

VALVOLARI

 

 

 

 

In questo specifico caso abbiamo a bordo anche i tempi di compressione e la threshold, nonostante non presenti sulla macchina originale!

 

  • Teletronix LA-2A: altrettanto famosissimo, meno colorato del fairchild ma comunque molto caratteristico, con detector ottico. Perfetto su segnali come voci o chitarre per la sua risposta lenta e musicale. Per l’esempio ho usato LALA di Analog Obsession.

 

 

FET

 

  • 1176: Il più celebre dei FET, compressore preciso, cattivo e colorato. Ottimo su percussioni e su tutto quello che ti pare. Per l’esempio ho usato FETISH, sempre di Analog Obsession

 

 

  • Teletronix LA-3A: cugino del valvolare LA-2A, stavolta abbiamo un’amplificazione a transistor ma sempre il nostro detector OPTO che rende questo compressore un esemplare molto particolare in grado di unire due mondi di precisione e musicalità.

Per l’esempio ho usato KOLIN, ancora di Analog Obsession (si sono proprio gratis e belli questi di Analog Obsession!).

 

 

VCA

 

  • SSL Bus Compressor: Il compressore sul canale master dei mixeroni SSL serie G, diventato famoso per il suo sound preciso, “snappy” e relativamente trasparente. Una gioia per le orecchie, da mettere su tutto tranne che sul tonno (come il parmigiano). 

Per l’esempio ho usato BUSTERse, si, poi basta, di Analog Obsession.

 

 

 

  • Empirical Labs Distressor: il primo VCA prodotto, MOLTO diverso dal Bus Compressor, con una distorsione e una cattiveria quasi senza pari. Si potrebbe quasi definire un distorsore dinamico più che un compressore! Abusane.

Stavolta si cambia brand, ho usato l’emulazione della Kiive Audio che è sempre gratuita e molto semplice, la trovi qui.

 

 

In questo caso è una versione molto semplificata in cui abbiamo 3 modalità di velocità e solo in e out per regolare la compressione. Versione ridotta ma comunque cattiva!

 

Digitali

 

  • Ableton Compressor: si spiega da solo, hai a bordo tutto ciò che ti possa venire in mente di poter fare e anche di più. Estrema trasparenza, adatto a compressioni di tutti i giorni anche violente.

 

 

 

  • TDR Kotelnikov: Un compressore gratuito molto sfizioso che trovi qui.

 

 

 

  1. Conclusioni

 

Se queste robe ti piacciono e vuoi approfondirle, sappi che il nostro blog ne è (o piano piano sarà) pieno! Se hai richieste particolari di approfondimento scrivici tramite i nostri canali social su Instagram, Telegram e YouTube e dacci dei consigli, saremo felici di ascoltarli!

 

Se invece vuoi proprio ma proprio diventare un “PRO” (come dicono tutti i migliori guru e truffatori) sappi che tutte queste robe le vediamo per bene nel corso di mixing della Zerofriendly Academy!

 

A presto!

Altri articoli che potrebbero interessarti