Se senti sempre dire che il master è l’ultimo passaggio prima dell’export, che è fondamentale per la qualità della tua musica, che è come il “photoshop” della musica o che serve a “POMPARE FORTE”, potresti avere (non per colpa tua) le idee molto confuse su cos’è DAVVERO il mastering.

 

Mettiamoci una toppa.

 

In questo articolo trovi:

 

  1. Differenza tra mix e master
  2. Perché fare il master dei tuoi brani
  3. Perchè NON fare il master dei tuoi brani
  4. Conclusioni

 

  1. Differenza tra mix e master

 

Per prima cosa, banale ma importante, bisogna capire davvero che differenza c’è tra il processo di mixing e quello di mastering:

 

  • IN MIX:
    • Trattiamo tracce grezze, solo registrate o leggermente (e a volte malamente) pre-trattate.
    • Possiamo creare e modificare il bilanciamento di ogni singolo elemento lavorando sulla sua risposta in frequenza (equalizzazione), dinamica (compressione) e stereofonia (fase, effetti, panning).
    • L’obiettivo è quello di ottenere la giusta separazione/coesione degli elementi (è un’assurdità? Leggi questo articolo!) in modo da avere una traccia ben leggibile e dettagliata sotto tutti i punti di vista.
    • Non esiste un mix giusto e uno sbagliato! Esistono scelte coscienti o scelte fatte a caso, l’importante è decidere e far sentire le proprie decisioni!
    • Una volta finito il mix, si esporta e si stampano le scelte in maniera indelebile!

 

Questo è un brano a fine recording:

 

AUDIO 1

 

Mentre questo è doppo il mix:

 

AUDIO 2

 

  • IN MASTER:
    • Trattiamo la traccia stereo che abbiamo esportato, non c’è più modo di intervenire sui singoli elementi!
    • Usiamo pochi processori, in maniera mirata, senza esagerare.
    • ascoltiamo l’intero brano, non più gli strumenti e i loro rapporti nella somma. Può sembrare semplice ma questo cambia tutto!

 

Questo è il brano di prima, dopo il mastering:

 

AUDIO 3

 

  • Ma..

 

  1. Perché fare il master dei tuoi brani

 

Proprio per questi motivi di cui sopra, è fondamentale cambiare totalmente mentalità e smettere di focalizzarsi sui dettagli del singolo strumento. Bisogna capire da subito che il mastering ha come obiettivo cose completamente diverse da mixing, come ad esempio:

 

  • BILANCIARE LA RISPOSTA IN FREQUENZA DEL MIX
    • Usando l’equalizzazione sul master andremo a creare LEGGERI interventi che vanno a bilanciare il colore del mix e a smussare o sottolineare i dettagli della somma che ne hanno bisogno.

 

  • BILANCIARE LA RISPOSTA STEREO DEL MIX
    • Anche il modo in cui il mix risponde a livello di apertura stereo (la dimensione orizzontale e di profondità che avvertiamo) ha bisogno di cura e possiamo farlo usando processori che ne regolino l’intensità sulle varie bande in frequenza. Ad esempio l’eccessiva stereofonia sulle basse o la mancanza di definizione delle medie e del side in alto, possono normalmente creare confusione e “sfocature” nell’ascolto.

 

  • BILANCIARE LA DINAMICA DEL MIX
    • Questa è la parte più importante del master! Il bilanciamento dinamico che si ottiene con l’adeguata compressione, saturazione e limiting, ci permetterà di rendere uniforme la percezione del brano nel nostro ascoltatore e di consolidare i dettagli ottenuti durante il nostro duro lavoro di mix.

 

  • CONSOLIDARE LE SCELTE FATTE IN MIX
    • Se il mix è la fase in cui si compiono delle scelte, anche molto personali, il master è invece il momento di ascoltare da veri tecnici. Osservare e capire i livelli e i grafici, sapere bene quali sono gli obiettivi in fatto di loudness e di richieste del brano, saper evitare di rendere il master troppo violento, sono i requisiti minimi per valorizzare il mix invece di rovinarlo completamente!

 

  • RENDERE IL MIX ADATTO AD ESSERE RIPRODOTTO OVUNQUE
    • Tutto questo processo renderà il brano in grado di essere suonato sui vari dispositivi e sulle piattaforme digitali, limitando al minimo (non eliminando) i problemi di riproduzione e le distorsioni.

 

  1. Perché NON fare il master dei tuoi brani

 

Ora che sai perché dovresti fare il master, penso che dovresti anche sapere perché NON farlo!

Quello del mastering è un processo estremamente tecnico e quindi estremamente delicato: se non si è sicuri di cosa si sta per fare o del perché, è quasi inevitabile distruggere un buon mix e renderlo piatto e impersonale.

Le strade sono due:

 

  1. Non fare il master e cercare di raggiungere un buon mix (consiglio comunque, alla fine, di mettere un limiter LEGGERISSIMO sul master prima di esportare), pubblicare il mix così com’è e sfruttare l’occasione per avere una maggiore dinamica e naturalezza del brano.

Di contro c’è da dire che avrai sicuramente un export con molta meno loudness, con un bilanciamento stereo e in frequenza molto meno definito, meno dettaglio e profondità in generale.

 

Questo è un brano con un mix bilanciato:

 

AUDIO 4

 

Questo è lo stesso brano con un master fatto male:

 

AUDIO 5

 

  1. Far fare il master a qualcuno che lo sa fare, con cui confrontarti e che ti faccia assistere al processo.

 

  1. Conclusioni

 

Ora che hai più chiaro cos’è e a cosa serve il mastering, avrai anche capito quanto è davvero importante.

 

Se hai dei brani che secondo te necessitano di questo processo, puoi sottoporceli GRATUITAMENTE, scrivendoci su Smartstudio e allegando i tuoi mix: sapremo risponderti e consigliarti al meglio sul lavoro da fare, sempre “AGGRATIS”!

 

Che aspetti??

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