Ti sarà capitato di vedere un sintetizzatore modulare, con tutti quei cavi che penzolano e delle file infinite di “buchi” e manopole. Cerchiamo di capire insieme come funzionano e soprattutto perchè, nonostante l’apparente complessità, è il modo migliore e più semplice di capire la sintesi sonora!

 

In questo articolo trovi:

  1. Cos’è la sintesi modulare
  2. Come far suonare un modulare
  3. Guida: creare una patch in VCV rack
  4. Orientarsi nel mondo hardware

 

Cos’è la sintesi modulare

perché sbattere la testa è il metodo migliore, cosa ti serve HW

 

Per prima cosa, va chiarito che (a differenza dei termini FM, sottrattiva, Karplus-Strong, Additiva, ecc.) il termine “modulare” non indica un modello di sintesi, un modo di costruire suoni col sintetizzatore, bensì un formato! Dire modulare, significa dire “diviso in tanti moduli” piuttosto che “sintetizzatore normalizzato, a tastiera” o “semimodulare”.
Un synth modulare può, teoricamente, adottare qualsiasi tipo di struttura e architettura per generare suoni (anche una inventata da noi!).

 

Il modulare è in realtà la prima forma di sintesi analogica complessa mai esistita (se non si considerano i vari strumenti elettroacustici come ad esempio il Theremin), basti pensare al famoso Moog Modular o al Roland System 100M.

Per il formato eurorack (il più diffuso, di cui parleremo) tutto ha origine più tardi, negli anni ‘90, quando la Doepfer Musikelektronik lo rende popolare e di facile interfaccia utente con i suoi sistemi precablati che trovi qui.

 

Può sorgere una domanda a questo punto: perchè complicarci la vita con i moduli quando è tanto facile spipolare con i bei synthoni normalizzati che troviamo già in tutti i negozi del quartiere?

 

Beh, perché:

  1. Costringersi a fare i cablaggi da zero ci costringe a capire davvero il synth e ad imparare a dominarlo e padroneggiarlo, oltre che ci dà la possibilità di inventare nuove strutture e sperimentare in un modo semplicemente impensabile con qualsiasi altro formato.
  2. Sono tanto carini tutti quei modulini colorati.

 

Come far suonare un modulare

“Si ma i moduli costano un casino”

Eh no, caro il mio guascone. Puoi fare tutto ciò che segue in VCV rack e/o in Cardinal (che sono AGGRATIS). 

Facciamo insieme un setup di base in VCV per iniziare a spipolare duro!

 

  1. Ti serviranno i seguenti moduli (come minimo):
  • un’interfaccia MIDI
  • un modulo di OUTPUT (per sentire)
  • un VCO (oscillatore)
  • un VCA (amplificatore)
  • un VCF (filtro)
  • un paio di EG (inviluppi, envelope generator, se hai dubbi guarda qui) << link “COME FUNZIONANO GLI ENVELOPE”
  • un LFO (perché no!)
  • un’utility Mixer/Multiplo (prenderemo il “Multiples” della “Audible Instruments”, replica del “Links” della “Mutable Instruments”)

 

Se vuoi approfondire i singoli elementi del synth ti consiglio di guardare il capitolo #1 della Via del Synth!

 

  1. Scegli il controller MIDI che preferisci dalla tua interfaccia MIDI, poi dalla stessa:
  2. Collega l’uscita V/oct (volt per ottava) all’omonima entrata sul VCO
  3. Collega l’uscita GATE all’omonima entrata su uno degli inviluppi
  4. Tenendo premuto CMD (o CTRL su windows), prendi una copia dell’uscita GATE e vai sull’entrata “GATE” del secondo inviluppo
  5. Ora prendiamo l’OUT (quello sottolineato) del primo inviluppo e lo colleghiamo all’entrata CV del VCA
  6. Poi prendiamo l’OUT del secondo inviluppo e lo colleghiamo all’entrata “CUT” del VCF
  7. Portiamo il piccolo attenuatore sopra l’entrata “CUT” tutto a destra

 

Dammi un secondo per spiegare, altrimenti finisce male.

Stiamo collegando tutti i controlli in voltaggio che serviranno a muovere il filtro con un inviluppo, aprire e chiudere il VCA (quindi il volume) con l’altro inviluppo, controllare il tutto da tastiera e dare anche la nota  giusta all’oscillatore.

Dove eravamo..

 

  1. Facciamo i collegamenti audio: prendiamo l’OUT della forma d’onda che preferiamo dall’oscillatore e mandiamolo dentro l’IN del VCF
  2. Prendiamo ora l’uscita LPF (low pass filter) del filtro e colleghiamola all’IN del VCA
  3. Colleghiamo l’OUT del VCA al canale L/mono della nostra interfaccia AUDIO
  4. Il gioco è fatto! Se premi un tasto il synth dovrebbe suonare, altrimenti hai sbagliato qualcosa tu perché io non sbaglio MAI*.

 

Guida: creare una patch in VCV rack

Guarda ti metto anche un video fatto con l’Iphone per capire meglio il tutto: scopri il video

Ora non hai scuse: chiama i tuoi amici e digli che stasera il calcetto non s’ha da fare.

 

Orientarsi nel mondo hardware

Scherzavo. Per questo dovrai aspettare i prossimi articoli perché ora ho gli indici stanchi. Se hai delle richieste particolari o delle domande non esitare a raggiungerci sul gruppo Telegram Zerofriendly e sulla nostra pagina Instagram!

 

“La sintesi modulare è un mondo spaventoso, ma se avrai il coraggio di avvicinarlo ti ripagherà con un mondo di sperimentazione sonora ed espressione della tua personalità.”

Mahatma Gandhi

 

*invece si.

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